Un viaggio verso le infinite potenzialità della carta.
La mostra temporanea “C’È CARTA E CARTA”, in collaborazione e con la curatela della gallerista Renate Bender di Monaco e del critico d’arte Marco Meneguzzo di Milano, celebra un materiale tanto comune quanto straordinario. Fragile e leggera, la carta è custode di memoria, trasformando segni, pensieri e forme in espressioni artistiche.
L’esposizione esplora le sue potenzialità attraverso sei artisti internazionali che ne esaltano le qualità tattili, cromatiche e strutturali, sperimentando con stratificazioni, incisioni, rilievi e tecniche come disegno, inchiostro e grafite.
Helmut Dirnaichner (Germania, 1942) utilizza materiali naturali come terre, pietre e minerali, creando superfici che variano con la luce e la prospettiva, in un dialogo con la materia e le origini della pittura.
Franz Riedl (Austria, 1954) lavora con carta non trattata, esplorandone resistenza e vulnerabilità del materiale attraverso tagli e piegature. Le sue opere trasformano lo spazio e le prospettive architettoniche in una riduzione astratta e pura della forma.
Reinhard Wöllmer (Germania, 1956) crea oggetti di carta modellati, tagliati e colorati. Le sue forme concave e convesse, ottenute martellando la cartapesta su un’incudine, enfatizzano il tatto e il volume.
Rakuko Naito (Giappone, 1935), residente a New York, indaga il rapporto tra pieni e vuoti, luce e ombra. La carta è il fulcro della sua ricerca: arrotolata, piegata, strappata o stratificata, diventa un mezzo espressivo che gioca con texture e volumi. Attraverso un processo di modellazione preciso, l’artista trasforma la materia in forme ordinate ed essenziali.
Bruno Munari (Italia, 1907-1998) ha fatto della carta non solo un supporto, ma un vero strumento creativo. Elemento umile ed economico, con lui si trasforma in scultura, libro e opera autonoma, superando il concetto di materiale propedeutico ad altri più nobili. La sua ricerca esplora la versatilità della carta, elevandola a protagonista dell’arte con un approccio innovativo e sperimentale.
Grazia Varisco (Italia, 1937), nel ciclo Extra-pagine avviato negli anni Settanta, gioca con l’idea di anomalia nella standardizzazione. Ispirandosi agli errori di taglio nei libri, crea pieghe e disallineamenti che sfidano l’ordine precostituito. Le sue opere trasformano la geometria in un sistema aperto al caso e al disordine, offrendo una visione artistica libera e in continua evoluzione.
Durante i sei mesi di esposizione, un focus-on è dedicato al fotografo varesino Alberto Bortoluzzi, che, dal 29 marzo a metà luglio, presenterà una serie di scatti sulla relazione tra origami, geometrie e natura. A seguire, dal 15 luglio al 28 settembre 2025, l’installazione site-specific dell’artista turco Şakir Göçebağ offrirà un’inedita prospettiva sulla carta.
Durante la mostra, incontri con gli artisti daranno al pubblico un’occasione unica di dialogo e approfondimento.
ARTISTI
30 marzo 2025 – 28 settembre 2025
Visitabile giovedì, dalle 15:00 alle 18:00 e dal venerdì alla domenica, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00
Visita guidata due domeniche al mese alle 15:00
via Francesco del Cairo 41
21100 – VARESE
0332 1610525
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